La Kes d'll'akkùrtateor

  Kes d'll'akkurtateor - Più o meno dovrebbe risuonare così come scritto. In quegli antichi dialetti dei paesini dei monti interni abruzzesi, così formati anche se non  principalmente dal millenario rapporto di transumanza con il tavoliere delle Puglie se percentuale importante della popolazione maschile divideva l' anno della vita procurandosi lavoro con le pecore o nell'agricoltura l'inverno in Puglia e l'estate negli Abruzzi trasportando nelle due direzioni usi costumi tradizioni e lingua. Succede che ,secondo le attitudini storiche dei vari villaggi, non si comprendano completamente parola per parola nel colloquiare con i villaggi se non proprio confinanti ma distanti già 30 km. Mentre sembra di essere a casa per i suoni dialettali delle parole di una stessa musica se si va a Barletta oggi ,od a  Cerignola oppure Manfredonia etc.. 


Questo per confusione storica del grande fenomeno della transumanza veniva indistinguibilmente ritenuto di Foggia anche Benedetto Croce e la sua famiglia anche di generazione materna.

Tentanto di tradurre in italiano dovrebbe essere "La casa della accorciatora"  non la scorciatoia intesa come strada di minore cammino ma , la casa di colei che accorcia.

Questa casa secondo le antiche storie  che ti ritornano tramandate dall' infanzia era nella sommità del paese ,nei pressi  del castello nel lato nord-est della  strada chiamata proprio via Sotto la Corte, ed era riconoscibile perché aveva come distintivo scolpito sulla pietra del portale, un  martello ed  un chiodo. Erano gli strumenti che si usavano per mestiere se ,in una sorta di eutanasia rurale per appunto accorciare e concludere la vita di un malato estremo  in terribile ed interminabile  agonia. Questo servizio veniva offerto sempre da una donna generalmente anziana, essendo ,forse, per come si dice, di natura più spietata le donne non diversamente di  come lo sono i bambini.

Ora queste leggende trovano però attuale  riscontro in internet, se si legge che anche in Sardegna nella civiltà agro-pastorale di allora esisteva una figura simile che in quel dialetto veniva detta con lo stesso significato ,ACCABADORA. Esponendo anche una supposizione critica circa le posizioni della Chiesa se , risulta impossibile che non sapesse in riguardo alla sua predicazione,  nella non occulta rarità del fenomeno.

È  possibile perciò che in natura la vecchiaia e la morte siano superiori alla gioventù ed alla vita, e, ubi maior minor cessat.




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