Da Trani a Castrovalva, scriviamoci sopra.

 Da Trani a Castrovalva, scriviamoci sopra 


Paradosso è, che  proprio esistono; ed anzi esistono tuttora se dalla cultura agricola dei contadini paesani sono stati sempre ricredute dalla loro perfetta rotondità, delle antiche aie per trebbiare i legumi; le millenarie tombe a circolo dei nostri primi padri italici esattamente nelle montagne intorno a Castrovalva, e posti studiati  nei migliori cocuzzoli e sommità per non subire le più varie e cicliche avversità climatiche. Chiaramente per ; e dovrebbe; nostra considerazione ed orgoglio, oltreché vanto e sorriso nell'attraversarle,  per avere fortuna di discendere da civiltà di così lontani e specifici sentimenti di pietà verso i cari defunti, che non erano ai tempi così assodati già nella confinante regione latina, quando alcune volte di diversa accuratezza, che comunque non compete a  noi ormai disquisire.


Lo stesso come, non i primi romani, ma le tribù africane si scandalizzavano con ribrezzo nel sentire detto, negli incontri con Erodoto, che i morti li seppellivano. Una barbarie assoluta lasciarli sottoterra ad essere facile pasto ingeriti  dagli insetti e da vermi: è molto più pietoso mangiarli per evitargli così orrendo destino. 

In effetti, per le nostre supposte superiori opinioni occidentali , come altre volte accade, non è corretto giudicare, da una posizione, le altre culture, perché il cannibalismo di inizio sembra una riprovevole festa tradizionale di tal superificialità di confondere il nonnetto invece che da noi il maialino quando si uccideva  in casa, ma  può invece nascondere così occulta pietà  non avendo escogitando altro metodo per evitargli questo spiacevole fenomeno della decomposizione.


Ora, perché dall'inizio della umanità esiste costituito nell'animo il naturale sentimento verso i morti, come se irrazionalmente, non  fossero terminati con il termine della vita , è un altro diverso argomento di riflessione se, anche, le nostre ultime dottrine panteiste e naturaliste del meridione che(in brevissimo)  credono: Dio tutto in tutte le cose, essendo tutto perciò sempre vivo. Oggi, la scienza attuale senza alcunaltri sviluppi, con  l'esame del DNA osseo di un defunto di molti secoli ne può riconoscere  la identità e la discendenza,non essendo perciò (come detto) materia inerte ed indistinguibile.


Ora però la riflessione è questa, abbiamo monito  anche per espressione riportata su sentenze della Suprema Corte (e nei suoi tempi migliori) che il Montepulciano d'Abruzzo od anche il Moscato di Trani, se assunto in quantità improprie, potrebbe causare, L'incesto,, del Padre,, con la Figlia. Nel senso che l'ubriachezza grave, in casi limite ha portato l'uomo, in altro istante  probo e ragionevole, a casi di violenza feroce tale da ,oltre la sua volontà, non distinguere più la figlia da un altra donna, foss'anche la moglie.


In tempi ormai mutati, ben più che l'alcol,non si può allora non pensare al dilagare di cocaina ed altre nuove sostanze stupefacenti in ormai abbondante diffusione, tali da ridursi ad essere succubi allucinati per l'acquisto delle stesse, per arrivare, ad un figlio nello stato di  disconoscere un Padre defunto e abbandonarlo spietatamente agli animali selvatici. Almeno coprilo con la terra a seguire il suo corso naturale che, tanto  disdegnavano i più civili cannibali, ma che qui è sempre stato.


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